"GOD OF WAR" REVIEW
- Game Chronicle
- 16 ago 2020
- Tempo di lettura: 3 min
INTRODUZIONE:
God of War è l'ottavo capitolo della serie prodotta da Santa Monica, uscito nell'Aprile 2018 e vincitore del premio "Gioco Dell'Anno".
Nonostante God of War III fosse autoconclusivo, con il compimento della vendetta tanto cercata da Kratos, Cory Barlog e il suo team sono riusciti a stupire un'altra volta con ambientazioni, personaggi e cultura totalmente diversi. Infatti questo capitolo è ambientato nella cultura norrena, perciò... richiamate martelli e asce leggendari e preparatevi ad un'analisi approfondita!
SINTESI DELLA STORIA (NO SPOILERS):

Il gioco creato da Santa Monica inizia subito con una drammaticità non indifferente, dettata dalla morte della moglie di Kratos, nonché madre di Atreus, ragazzo con il quale il nostro Dio della Guerra preferito comincerà un viaggio di crescita e di realizzazione dell'ultimo desiderio della moglie: ella voleva che le sue ceneri venisser o sparse sulla vetta del monte più alto dei nove regni, quindi, dopo
aver lottato con uno straniero molto forte, Kratos e Atreus intraprendono un viaggio verso la cima.
Il viaggio è pieno di pericoli, di colpi di scena e di emozioni, perché, nonostante fossimo abituati a violenza e vendetta, questa volta, grazie alla costante presenza di nostro figlio, dobbiamo aprirci ai sentimenti di un bambino che non conosce la sua vera natura e che perciò ha troppe responsabilità.
PRO:
PAESAGGI: si potrebbe pensare che le ambientazioni siano ripetitive e noiose, ma in realtà sono molto varie. Ciò grazie alla presenza dei nove mondi della cultura norrena: Alfheim, Muspelheim, Midgard, Jotunheim, Niflheim, Helheim sono i sei regni visitabili, mentre Asgard, Vanaheim e Svartalheim invece sono quelli non accessibili;

SISTEMA DI COMBATTIMENTO: il sistema di combattimento, inizialmente, cambia totalmente rispetto agli altri giochi, dato che si utilizza solamente il Leviatano (Ascia ghiacciata) oppure la lotta libera, ma più avanti nella storia Kratos sarà costretto a rispolverare dei ricordi dolorosi che arricchiranno (e non poco), il combattimento. L'implementazione dell'arco di Atreus come supporto non è fondamentale, ma comprensibile e di aiuto;

TRAMA: la storia è un concetto semplice, ma tutto ciò che si sviluppa dopo l'arrivo dello Straniero è un tripudio di narrazione mista a una completezza oggettistica incredibile: qualsiasi simbolo (rune) che si trova durante il percorso ha un significato preciso riferito al nostro viaggio;
DIALOGHI: i dialoghi principali sono molto belli e d'effetto ma anche quelli secondari sono molto intrattenenti. Oltretutto ogni spostamento è accompagnato da qualche storiella raccontata da Mimir, l'uomo più sapiente dei nove regni, il che rende l'esperienza di gioco molto godibile e per nulla noiosa;
PERSONAGGI: Tutti i personaggi vengono caratterizzati molto bene nonostante magari vengano visti poche volte. Una scelta molto intelligente dei creatori del gioco è stata sicuramente informare i giocatori tramite una sorta di diario continuamente aggiornato da Atreus;
MUSICHE: Le musiche arricchiscono notevolmente l'esperienza di gioco e si adattano al contesto nordico-vichingo nel quale si è immersi.
CONTRO:
BOSS-FIGHT DEGLI ANTICHI: le boss-fight contro gli antichi possono risultare noiose e ripetitive;
VALCHIRIE: le boss-fight contro le valchirie ti presentano contro nemici che spesso ripropongono le stesse mosse rendendo anche questi combatti un po' ripetitivi (anche se abbastanza innovativi), in questo punto si esclude Sigrun, la regina della valchirie che a differenza delle altre è abbastanza interessante.
BOSS:
GLI ANTICHI: non sono boss difficili, ma fanno molto danno quindi bisogna approfittare dei momenti giusti per colpirli. Esistono diversi tipi di antichi, ad esempio l'antico della pietra e di ghiaccio;
GRENDEL DEL GELO E GRENDEL DELLE CENERI: sono nemici giganti ma nonostante ciò sono abbastanza agili e potenti. Nel gioco se ne trovano solo due, nella camera di Tyr, ma sarebbe stato sicuramente interessante vederne altri durante il nostro viaggio;
SVARTALJOFURR (RE DEGLI ELFI OSCURI): è un boss abbastanza difficile considerando che si combatte relativamente presto nella campagna. Fissa un livello di difficolta che si addice al suo popolo;
-HRAEZLYR (DRAGO DEL FULMINE): è uno dei boss più difficili del gioco che si incontra durante la scalata verso la vetta più alta di Midgard. Bisogna essere attenti a non essere colpiti dai fulmini che causano un'alterazione di stato;
BALDUR:
Lo straniero: in questa fase Baldur si mostra capace di rigenerarsi e di non poter provare dolore. E' molto agile e forte;
Boss-fight finale: Baldur continua a variare i suoi poteri da ghiaccio a fuoco e viceversa. E' particolarmente difficile perché la sua boss-fight è divisa in due fasi.

SIGRUN: è il boss segreto ed anche il più difficile del gioco perché oltre a presentare tutte le mosse delle altre valchirie ne aggiunge altre al suo repertorio. E' complicato ma molto divertente da combattere in quanto è necessario studiarsi tutti i suoi movimenti per sconfiggerla.
CONCLUSIONI: God of War è un gioco fantastico, consigliato a tutti gli amanti del genere e dei giochi di questa serie che lo precedono. Offre diverse ore di intrattenimento senza risparmiarvi boss difficili e interessanti che potranno coinvolgere e mettere alla prova i giocatori.
VOTO: 9 / 10

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